Cucinare come terapia

La cucina ti stressa?
Hai mai pensato invece all’atto di cucinare come terapia?

Io si e infatti questo mio pensiero è alla base della mia Cook’Therapy©, il mio metodo di insegnamento che utilizzo in tutti i miei percorsi di Cooking Coaching.

Se sei tra i tanti che “odiano” mettersi ai fornelli, pensaci un attimo….
…..non trovi che la cucina sia una forma d’arte e di espressione?

E che, come tutte le Arti, possa avere il potere di portare benessere e di modificare positivamente lo stato d’animo delle persone?

Figurati che negli Stati Uniti la Cucinoterapia viene utilizzata ormai da molti anni anche per andare a curare pazienti con disturbi gravi di varia origine, come accade nelle Newport Academy.

Qui arrivano adolescenti con disturbi gravi come depressione, dipendenze, ansia, disturbi alimentari. E qui esistono vari programmi elaborati dagli esperti: Yoga, Adventure Therapy, Nutrition Program e molti altri.

Io, nel mio piccolo, uso l’atto di cucinare come terapia ormai da una quindicina di anni.

Certo, per me è importante portare nelle cucine dei miei clienti (piccoli o grandi) tecnica, metodo e disciplina per renderli autonomi nel  creare piatti sani e gustosi da mangiare.

E, credimi, cucinare per nutrirsi correttamente è già di per se un’arma super efficace contro depressione, ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari.

 

 

Non sai la gioia che provano quei clienti che si avvicinano a me con l’obiettivo di perdere peso e che riescono, anche grazie ai miei Percorsi di Cooking Coaching, a creare una versione sana e genuina del loro junk food preferito.

Un esempio? Gli hamburger e le patatine dei fast food.

Rielaboriamo insieme le ricette di questi “cibi spazzatura” in chiave healthy seguendo alla lettera le loro linee guida nutrizionali e i loro gusti.

E questo ne è un piccolo esempio….

Sono hamburger tutti homemade preparati insieme ad una mia cliente (panini al pomodoro – burger di fassona – chips di barbabietola)

Tre sono i grandi benefici di questa “operazione”:

  • acquistano fiducia in se stessi e nel loro valore come individui unici e inimitabili
  • accrescono la loro autostima e acquisiscono maggiore consapevolezza del loro potenziale creando una ricetta in autonomia
  •  scoprono sapori nuovi molto spesso rendendosi conto di quanto siano migliori del junk food

Ma è ancora più importante che capiscano quanto cucinare serva per prendersi cura di se stessi, nel corpo e nell’anima.

Ho ideato La mia Cook’Therapy anche con l’aiuto di psicologi e psicoteraupeti con l’obiettivo primario di utilizzare tutte le gestualità tipiche del cucinare per andare a stimolare emozioni, sciogliere nodi o blocchi emotivi, calmare o dare energia (…dipende…).

Prova a pensare a quanto possa essere rilassante impastare o preparare delle semplici e buonissime polpette. Molto meglio delle palline antistress!

Aspettare il risultato di una lunga cottura o la lievitazione lenta di un impasto aiutano a ritrovare la calma e ad imparare l’arte di saper aspettare senza spazientirsi.

Concentrarsi sul taglio delle verdure o su una preparazione complessa sono gestualità adatte ad aiutare chi ha problemi di concentrazione perchè permette di capire l’importanza di rimanere focalizzati sull’azione che si sta compiendo nel qui e ora.

Cucinare come terapia!! Ci credo perchè per prima lo sperimento ogni giorno e perchè mi è servito per riuscire a cambiare approccio verso il cibo e verso la vita in generale.

Allora, ti ho convinto ad iniziare a pensare alla Cucina come un luogo dove ritrovare pace, calma, tranquillità e dove prenderti davvero cura di te stesso a 360°?

Noooooo?!?!

Io non mollo sai e mi piacerebbe poter ascoltare la tua storia e da dove arriva il tuo rifiuto verso il Cucinare. Magari posso aiutarti a cambiare punto di vista.

Contattami per un incontro conoscitivo senza paura. Non sono qui per giudicare ma solo per fornire spunti di riflessione e aiuto concreto.

Sonia

 

 

 

Condividi

0 commenti

0
    0
    Il tuo carello
    Il tuo carrello è vuoto