Da tempo si parla di “Nutri-Score”, un sistema di etichettatura per i prodotti alimentari già adottato in alcuni Paesi Europei (Francia, Spagna, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svizzera).
Se non hai mai sentito parlare di Nutri-Score o ti è arrivata all’orecchio qualche informazione poco chiara, mi auguro con questo articolo di aiutarti a capire di cosa si tratta.
Parto col dirti che la dichiarazione nutrizionale degli alimenti è entrata in vigore il 12 dicembre 2016 con le modalità disciplinate dal regolamento europeo 1169 del 2011.
Le etichette al momento in uso in Italia ci permettono di avere informazioni su:
– composizione
– elenco degli ingredienti in ordine decrescente
– quantità netta o nominale
– Termine minimo di conservazione o Data di scadenza (a seconda della deperibilità del prodotto)
– numero del lotto
– modalità di conservazione
– istruzioni per l’uso
– eventuale presenza di allergeni
– valori nutrizionali o dichiarazione nutrizionale
Per quanto riguarda la dichiarazione nutrizionale, sono obbligatorie indicazioni su:
– valore energetico, espresso sia in Kj(chilojoule) che in Kcal (chilocalorie)
– grassi
– acidi grassi saturi
– carboidrati
– zuccheri
– proteine
– sale
– fibre
La dichiarazione nutrizionale può essere integrata con l’indicazione su acidi grassi monoinsaturi, polinsaturi, polioli, amido, fibre.
L’indicazione del valore energetico è riferita a 100 gr/100 ml dell’alimento e solitamente i valori indicati vengono presi da tabelle INRAN o da analisi specifiche di laboratorio.
Per sapere esattamente cosa mangiamo e come ci nutriamo, è molto importante prestare attenzione a quello che acquistiamo quando facciamo la nostra spesa consapevole.
Ma tutto deve partire da una buona dose di conoscenza di Educazione Alimentare e Culinaria e da un grande livello di consapevolezza che ci permette di fare le NOSTRE scelte senza che nessuno ci guidi o ci “obblighi” a farle.
Ora, tornando a bomba sul Nutri-Score, le “regole” della dichiarazione nutrizionale cambiano notevolmente.
L’alimento viene valutato in base alle sue percentuali di calorie, zuccheri, sale, grassi e proteine e gli viene assegnato un colore in una scala che va dal verde al rosso.
Dal Verde scuro (lettera A) che indica un alimento da prediligere per una maggiore qualità nutrizionale fino al rosso (lettera E) che indica un alimento da evitare per via delle scarse qualità nutrizionali.
L’obiettivo sembrerebbe essere quello di stimolare il consumatore a fare scelte più consapevoli per la propria salute, ma… a me non sembra davvero il sistema più giusto da un punto di vista educativo.
Prova a ragionare con me su alcuni punti fondamentali e mi dirai alla fine di questo articolo come la pensi tu.
Su questa rivista distribuita all’interno del Supermercato Carrefour, uno dei più famosi in Francia, ma anche ormai qui in Italia, prima delle ricette c’è un articolo che inizia così:
“L’obiettivo di Carrefour è di proporre ai consumatori dei prodotti e delle ricette che siano migliori per la loro salute grazie ad un profilo nutrizionale dove vi è una grande riduzione dei grassi saturi, il sale e lo zucchero”
Ah sì?!
Come puoi vedere il Nutri-Score riporta un bel verde chiaro, il che significa che quella ricetta è stata valutata con buone qualità nutrizionali.
In tutta onestà, ritengo invece che un tale abbinamento di ingredienti non porti a creare una pietanza da un profilo nutrizionale buono.
E questo lo dico soprattutto per quanto riguarda i grassi.
I 27 gr di grassi a porzione che vengono indicati sulla ricetta derivano dalla presenza della “crème” (panna fresca), del salmone affumicato e dell’olio (per il quale peraltro non viene indicata la grammatura da usare)
Di questi 27 gr di grassi ne risulterebbero ben 15 gr di saturi, per intenderci quelli che tendono a far innalzare il livello di colesterolo totale nel nostro sangue e a dare problemi al nostro sistema cardiocircolatorio.
Mi stai ancora seguendo? Spero di si! Perché adesso viene il bello.
Una quota di grassi compresa tra il 20% e il 35% è considerata idonea per un’alimentazione sana ed equilibrata (vedi Linee guida – pag. 79-80)
Per una persona che assume 2000 kcal al giorno, la quota di grassi giornalieri complessiva deve essere quindi di circa 70 gr, di cui saturi al massimo il 10% delle Kcal totali, quindi circa 22 gr.
Eh lo so, se non mastichi queste tematiche può risultarti forse un po’ difficile capire subito questi concetti.
È per questo che nei miei Percorsi di Cooking Coaching insegno a ogni mio singolo cliente a diventarne padrone per fare delle scelte alimentari che siano davvero consapevoli.
Ora, tornando a parlare della ricetta presa sulla rivista del Carrefour (e di tante altre che ho analizzato), mi chiedo e ti chiedo:
Come si può valutare con un verde chiaro – B una tale pietanza?
Chi, non sa come valutare autonomamente un alimento da un punto di vista nutrizionale, si fida di ciò che viene indicato dal Nutri-Score e rischia così di mangiare cibi non propriamente salutari.
E rischia di farlo non una volta ogni tanto, ma davvero molto spesso.
Capisci bene che se tu davvero fossi una persona da 2000 Kcal al giorno, con una quota di grassi saturi al giorno massima di 22 gr… con un solo pasto ne avresti già introdotti ben 15 gr.
E che se ti fidassi solo di ciò che ti indicano gli altri su cosa è giusto o non giusto (e il Nutri-Score è quello che fa) potresti rischiare di mangiare davvero male da un punto di vista nutrizionale e funzionale al tuo obiettivo di forma e salute.
Io ti ho portato l’esempio di una ricetta che prevede l’uso di alimenti “freschi”, ma ti assicuro che questo succede anche con i prodotti preconfezionati.
Capita infatti di trovare una bella A su scatole di cereali da colazione, ricchissime di zuccheri aggiunti.
E, per paradosso, trovi invece una C su una bottiglia di olio extra vergine di oliva, ricco sì di grassi, ma quasi tutti monoinsaturi (quelli buoni per intenderci).
Ritengo che il Nutri-Score non sia affatto un sistema educativo, soprattutto per tutti coloro che non hanno un buon livello di Educazione Alimentare.
Conoscere il valore nutrizionale di ogni singolo alimento e preparare correttamente i propri pasti creando associazioni che siano realmente equilibrate per noi ci aiuta a Nutrirci nel modo più corretto.
È fondamentale che ognuno di noi non venga influenzato da un giudizio o da un parere altrui per compiere le proprie scelte alimentari in maniera consapevole e autonoma.
Non esistono cibi buoni o cibi cattivi e non sono solo gli alimenti a fare la differenza.
Esiste invece:
- Giusto equilibrio.
- Attenzione alla qualità e alla quantità.
- Abbinare correttamente gli alimenti.
per creare ogni giorno pasti che siano davvero NUTRIENTI e SALUTARI per noi.
Se sei arrivato fin qua ti faccio un grande applauso perché significa che sei una persona curiosa che vuole capire fino in fondo le cose e andare oltre i “questo SÌ, questo NO” detti da altri al posto tuo.
Se hai voglia di condividere con me il tuo pensiero in merito o se vuoi approfondire alcuni dei temi che ho trattato in questo articolo, non esitare a scrivermi.
Mi farebbe davvero tanto piacere
Con affetto
Sonia
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