Hai mai sentito parlare del formaggio Gouda o lo hai mai assaggiato?
Sappi che il Gouda, quello che ho avuto la fortuna di assaggiare durante il mio viaggio in bici di quest’anno, non ha nulla a che vedere con quello che si trova sui banchi frigo dei nostri Supermercati.
Se leggi da un po’ i miei articoli o se mi segui sui miei canali social, avrai sicuramente capito quanto io sia appassionata, oltre che del mio lavoro di Cooking Coach, di Cibo e Viaggi.
Ma forse non sai della mia passione per i viaggi in bicicletta.
Sì, sì, hai capito bene! E per questo devo ringraziare il Jova che mi ha ispirato con i suoi fantastici viaggi in bici in Patagonia, in Nuova Zelanda, sulle Ande (che spettacolo!! Prima o poi li farò anche io!).
Beh, io e Sandrino (quel bell’ometto che vedi nella foto con me, mio compagno di vita da quasi vent’anni, ci siamo buttati in quest’avventura dei viaggi in bici 3 anni fa, “grazie o per colpa” del Covid.
Quello di quest’anno ci ha visto partire in sella alle nostre bici (non elettriche eh) da Parigi il 7 agosto e raggiungere Amsterdam 11 giorni dopo.
Nel mezzo, ci siamo goduti la Picardia, le Fiandre, i polder olandesi e la Cheese Valley dei Paesi Bassi, tra cui spicca senz’ombra di dubbio Gouda.
La Cheese Valley è una zona rurale, fatta di piccoli borghi, bellissime fattorie, qualche mulino a vento e ricca di prati dove pascolano e ruminano in tranquillità centinaia di bellissime mucche frisone-holstein, quelle “vestite” in black&white… ahahah.
Ma torniamo a Gouda che si pronuncia hauda, con la g quindi che diventa una h dura e aspirata (che fatica…), un’affascinante cittadina medievale dove è facile perdersi tra le viuzze piene di storia e di incredibili profumi (di formaggio e di stroopwafels).
Storia che puoi osservare varcando la soglia del bel Palazzo Comunale oppure dell’antica Pesa del Formaggio che oggi è sede dell’Ufficio del Turismo e del Cheese and Crafts Museum.
Storia che puoi respirare anche durante il mercato dedicato al formaggio Gouda, che si tiene proprio di fronte alla vecchia Pesa ogni giovedì mattina da aprile a fine agosto.
Diciamo che è un evento un tantino turistico, ma se riesci a non pensare a questo e a fare finta di essere in un secolo diverso dal nostro, allora può diventare interessante e anche divertente.
Sulla piazza si trovano tante forme di formaggio portate dai produttori locali pronte per essere toccate, battute, assaggiate dai compratori.
La cosa più simpatica è osservare venditori e compratori che contrattano il prezzo di ogni singola forma con il tradizionale rito dell’handjeklap, battendosi rumorosamente le mani fino a quando non raggiungono un accordo.
Visitando il Museo, chiacchierando con la gente del posto e con i proprietari di una fattoria poco a Sud di Gouda, ho raccolto informazioni e curiosità su questo formaggio che, a dirtela tutta, mi è proprio piaciuto tanto!
Si tratta di un formaggio a latte crudo artigianale (boerenkaas) delle mie “amiche mucche frisone” e lo stravecchio (boeren goudse oplegkaas) viene prodotto solo nel periodo estivo, quando le mucche pascolano tranquille sui prati.
Le forme di Gouda stravecchio stagionano come minimo 24 mesi, ma alcuni produttori stanno sperimentando la maturazione anche oltre i quattro anni.
Il gouda si è rivelato al mio palato cremoso e con un’equilibrata dolcezza anche nelle versioni più stagionate.
E ho scoperto il perché.
La sua cremosità e la sua dolcezza sono dovute al fatto che la cagliata viene lavata; dopo il taglio, la massa viene riscaldata e sciacquata con acqua calda e questo contiene l’acidità e il gusto amaro, anche nelle forme più stagionate.
Credimi, è davvero un formaggio piacevole: la sua pasta è dolce e di un colore giallo; il suo sapore è delicato e si sprigiona in bocca poco alla volta.
Ha un retrogusto persistente e leggermente acidulo, ma al tempo stesso è “corposo e caramellato”.
La pasta è densa, compatta e cremosa anche dopo due o tre anni di stagionatura.
Spesso il Gouda viene definito un formaggio banale, poco saporito, ma ti assicuro che questo può essere vero se parliamo delle forme di provenienza industriale che si trovano sui banchi frigo dei supermercati di tutto il mondo.
Ripeto, a costo di sembrarti un po’ “logorroica”, che non ha davvero niente a che vedere con il Gouda IGP Gouda Cheese Holland, il boeren-goudse oplegkaas, fatto ancora artigianalmente con il latte delle mucche frisone-holstein.
I produttori del Presidio stanno cercando tecniche per eliminare la pellicola di plastica che da sempre è applicata sulla crosta e che conferisce alle forme il classico colore dorato e lucido.
Con questo mio articolo ho voluto farti “viaggiare” un po’ con me in una piccola parte di Olanda e darti qualche spunto sia per un tuo prossimo viaggio che per spronarti a essere curioso, ad andare oltre le apparenze e le dicerie.
A viaggiare per conoscere ingredienti e cibi nuovi e a cercare produttori (di Gouda o di altro…) disposti a spedirti i loro fantastici prodotti a casa.
Anche questo fa parte del mio essere Cooking Coach.
Così come insegnarti a introdurre nella tua alimentazione equilibrata anche un formaggio come il Gouda che è sicuramente ottimo, ma ha una percentuale di grassi (soprattutto saturi) abbastanza elevata (100 gr di Gouda contengono circa 29 gr di grassi).
Come dico sempre, è tutta questione di Consapevolezza e di Educazione Alimentare e Culinaria.
E di capire finalmente che è l’equilibrio la vera chiave di svolta.
Ah… dimenticavo di dirti che, anche se eravamo in bici, non abbiamo rinunciato ad acquistare piccole forme di Gouda da portare a casa e da far assaggiare a parenti e amici durante una delle cene che amo organizzare nella mia casetta.
Che incredibile goduria.
Se vuoi avere maggiori informazioni sul Gouda, sul mio viaggio o sui percorsi di Cooking Coaching che posso studiare per TE, scrivimi.
Sarò davvero felice di conoscerti e condividere con TE tutto il mio sapere di cucina, viaggi e molto altro.
Con affetto
Sonia
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